la missione

In questa nuova edizione l’evento Kitambo andrà a sostenere progetti in terra di missione, sempre dove c’è maggior bisogno. Per far sentire le nostre note, le nostre voci, il nostro grido fin laggiù, dove i bambini non hanno diritto nemmeno ad un futuro.



foto di ALBINO PELLEGRINO per VIS

Il “CENTRE DES JEUNES DON BOSCO DE NGANGI”

Il Centro Don Bosco Ngangi (DBNG) di Goma è nato nel 1997 come centro formativo e di accoglienza. In 16 anni di attività ha sostenuto più di 35mila giovani e rispettive famiglie in situazioni di vulnerabilità sociale ed economica. La comunità salesiana insieme ai volontari del VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo - e alla collaborazione del personale congolese, ha cercato e cerca ancora oggi di dare una risposta immediata ai bisogni essenziali di uomini, donne e bambini che hanno perso tutto o a causa della guerra o delle calamità naturali che hanno colpito Goma (la più grave l’eruzione del vulcano Nyragongo nel 2002).

Quotidianamente il Centro offre diversi servizi gratuiti: scuola materna, elementare/media e professionale (con corsi di falegnameria, elettricità e idraulica, sartoria, saldatura, edilizia, agricoltura, informatica), accoglienza per bambini abbandonati, ragazze madri, bambini/e di strada, riunificazione famigliare dopo un percorso di recupero, dispensario medico, centro per malnutriti, programma di housing, sostegno con borse di studio per bambini/e che studiano all’esterno, corsi di recupero scolastico per minori vulnerabili, micro-credito per mamme in difficoltà, sostegno scolastico in due villaggi nel Nord e Sud Kivu (Shasha e Nyangoma - dove il Centro possiede due piantagioni, una di banane e l’altra di caffè -), attività di sensibilizzazione, gioco ed animazione per le famiglie e i minori più vulnerabili.

Alcuni numeri significativi

- 20 anni di guerra, insicurezza e instabilità sociopolitica
- Più di 5 milioni di morti dal 1998
- 1,5 milioni di rifugiati nelle Regioni del Nord e Sud Kivu
- Migliaia di bambini abbandonati, integrati nei gruppi armati, orfani e di strada
- Centinaia di casi di violenza sessuale durante l’inasprirsi dei conflitti





foto di PAOLO CARDONE di S4Change per VIS

Principali settori d’intervento

Protezione, accoglienza e presa in carico dei minori vulnerabili
Molti bambini sono rimasti orfani, abbandonati o dispersi in seguito alla guerra o alla colata vulcanica. Dal 1997 al 2011, il Centro ha accolto 37.528 bambini e giovani, in condizione di vulnerabilità socio-economica, e ne ha riunificati 28.952. Ancora oggi Don Bosco Ngangi prende in carico totale (alloggio, vitto, vestito, cure mediche, scuola) circa 400 bambini e giovani.

Educazione
Fin dalla sua fondazione il Centro DBNG ha avuto una chiara missione educativa rivolta ai bambini e ai giovani. Durante le urgenze passate ha accolto e organizzato corsi per i bambini sfollati. E’ forse l’unica grande scuola della Repubblica Democratica del Congo interamente gratuita.

Sostegno alle famiglie vulnerabili
La guerra e la condizione di insicurezza cronica che ormai perdura da più di quindici anni nel Nord Kivu e i conseguenti spostamenti della popolazione hanno avuto gravi conseguenze per la popolazione di Goma e della provincia.
I principali interventi avvengono riguardo alloggi per le famiglie, cibo, assistenza medica gratuita e lavoro.

Il DBNG durante l'ultima EMERGENZA

A partire da maggio 2012 le condizioni di insicurezza e instabilità politica sono progressivamente aumentate in tutto il Nord Kivu e in particolare a Goma. In questo periodo si è affermato un nuovo gruppo ribelle, l’M23, formato da un gruppo di ex soldati delle FARDC ammutinatosi con il pretesto che gli accordi del 23 marzo 2009 (da cui la sigla M23) intercorsi tra il governo e i gruppi armati di cui facevano parte, non fossero stati rispettati.

Da maggio a ottobre 2012 i ribelli hanno lanciato attacchi in diversi Territori del Nord Kivu, causando lo spostamento di migliaia di persone dei territori di Rutshuru, Masisi e Nyiragongo. Molti sfollati sono stati accolti nei campi di rifugio di Kanyaruchinya e Mugunga in prossimitá di Goma o in famiglie amiche.




foto di PAOLO CARDONE di S4Change per VIS

Gli scontri si sono intensificati a partire dal 16 novembre scorso e il 18 novembre il movimento ha preso il controllo della città di Goma.
Simili instabilità hanno avuto come conseguenza un nuovo spostamento dei profughi dal campo di accoglienza di Kanyaruchinya verso Goma.
Il 17-18 novembre 2012 più di 3000 famiglie tra gli sfollati hanno trovato rifugio nel Centro Don Bosco.
Durante la fuga, oltre 12000 sfollati hanno perso tutto: casa, cibo e beni non alimentari di prima necessità.

Coloro che sono arrivati al centro Don Bosco erano in condizioni fisiche e psicologiche deplorevoli; il Centro attraverso l’opera dei volontari VIS e del suo personale locale ha fornito ai bisognosi alloggio, acqua, cibo e assistenza medica coordinando anche l’intervento delle altre organizzazioni umanitarie in favore dei profughi (CICR, PAM, UNICEF, Mercy Corps, NCA, NRC, CAFOD).


foto di PAOLO CARDONE di S4Change per VIS

In seguito allo scoppio di un focolaio di colera è stato messo in piedi un centro di accoglienza malati coordinato e supportato da MSF che ha permesso di circoscrivere l’epidemia e di evitare danni più gravi. Tutti i casi sono stati trattati e curati in un tempo molto breve. I militari M23 hanno occupato la città di Goma per due settimane; a seguito di accordi stretti a Kampala, si sono ritirati sabato 1 ° dicembre 2012. Con la tregua alcuni tra gli sfollati hanno espresso l’interesse a tornare al proprio luogo d’origine o di accamparsi in un campo profughi permanente. Il centro DBNG li ha aiutati organizzando i loro spostamenti (affitto di camion e bus) e distribuendo a tutte le famiglie un kit di reinserimento (tende, bidoni, sapone, coperte) per facilitare il loro rientro.